Uscendo dai nostri confini, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci ricorda che nel mondo vi sono 37 milioni di ciechi e 124 milioni di ipovedenti. Si tratta di una problematica sociale di rilievo alla quale anche le strutture turistiche dovrebbero dare risposta.
Da questa constatazione è nato il progetto La vacanza al buio che si propone di sensibilizzare le strutture alberghiere associate al Consorzio Piccoli Alberghi di Qualità sui temi del turismo accessibile. I soci del consorzio Piccoli Alberghi di Qualità hanno frequentato, nell’autunno 2012, un corso di formazione promosso dalla Provincia di Rimini e dall’Unione italiana dei Cechi, mirato a divulgare l’informazione sulle problematiche relative alle persone non vedenti o ipovedenti, al fine di poter adeguare le proprie strutture e predisporre nel modo migliore una gradevole vacanza anche alle persone soggette a queste patologie.
Anche le strutture ricettive infatti incominciano a interrogarsi sulle esigenze e sulle strategie per un turismo accessibile anche a persone con disabilità visiva. Concepire un prodotto turistico accessibile implica certamente una serie di interventi strutturali ma prima di tutto anche culturali.
Le attività informative svolte nell’ambito del progetto hanno proposto spunti di analisi e possibili soluzioni delle complesse difficoltà che una persona cieca o ipovedente riscontra nella propria quotidianità, al di fuori dell’ambiente domestico. Il corso sul turismo accessibile ha previsto 7 incontri per una durata complessiva di 40 ore. Nel percorso gli albergatori hanno partecipato a lezioni con formatori esperti di: orientamento, mobilità e autonomia personale, ipovisione per la conoscenza delle varie minorazioni visive e relative problematiche, informatica per uso del Web, del PC ed altri ausili tecnologici utili e di supporto ai non vedenti, esperti dei vari codici Braille, indicatori tattili, mappe tattili, ecc. Oltre alle nozioni gli albergatori hanno sperimentato attraverso diverse esercitazioni pratiche al buio le situazioni vissute quotidianamente da non vedenti e da ipovedenti (cena al buio, orientamento, accoglienza ecc.).
L’iniziativa La vacanza al buio è stata per gli albergatori presenti una esperienza grazie alla quale hanno appreso il significato di una vera accoglienza nei confronti di persone non vedenti. Questo percorso ha stimolato gli operatori turistici a predisporre un progetto di ospitalità più accessibile, ad esempio implementando segnalazioni interne facilmente percettibili, come percorsi per raggiungere i luoghi comuni, tasti con caratteri braille negli ascensori, informazioni in braille o vocali per i menù del ristorante, disponibilità ad indicare e/o accompagnare gli ospiti, al loro arrivo, se senza accompagnatore, nei dintorni dell’albergo per familiarizzare con il luogo con l’obiettivo di farli muovere in libertà, indipendenza e sicurezza in un nuovo territorio. Il corso ha permesso inoltre di comprendere meglio il comportamento relazionale con questa tipologia di ospiti.
Il progetto La vacanza al buio rappresenta una prima tappa di un percorso che il Consorzio Piccoli Alberghi si propone di proseguire per conoscere meglio le modalità e i comportamenti corretti per garantire un turismo accessibile: i partecipanti hanno infatti richiesto di organizzare altri approfondimenti. Il progetto è in linea con la volontà del Consorzio di individuare con continuità forme innovative per promuovere ancor più il tema della responsabilità sociale nei confronti dei propri associati.