Questo progetto nasce dalla volontà di diffondere la cultura d’impresa e di affermare il ruolo dell’impresa quale strumento di crescita sostenibile del nostro territorio con la forza e la concretezza dei numeri quali ad esempio il valore aggiunto prodotto, i salari erogati, le imposte pagate, gli investimenti e l’occupazione. Tre gli ambiti essenziali di rendicontazione: la dimensione economica, in cui si quantifica l’effetto economico prodotto dall’attività delle imprese sui propri principali portatori d’interesse, la dimensione sociale, vale a dire la descrizione qualitativa e quantitativa delle interrelazioni tra le imprese ed il contesto in cui operano e la dimensione ambientale, in cui si cerca di analizzare l’impatto sull’ambiente delle attività aziendali.
Il Bilancio Sociale Aggregato, accanto al bilancio sociale del Sistema Confindustria Rimini, è un progetto fortemente voluto dalla Presidenza dell’Associazione e si inserisce nell’ambito delle quattro sfide che Confindustria Rimini lanciò per il decennio 2005-2015 in occasione del suo 60° anniversario. Una di queste, infatti, oltre ad innovazione e formazione, internazionalizzazione e marketing territoriale, era la diffusione della Responsabilità Sociale d’Impresa.
Le 32 realtà aziendali che hanno aderito al progetto di Bilancio Sociale Aggregato 2011 lo hanno fatto nel convincimento della rilevanza del porsi con trasparenza e proattività nei confronti del proprio territorio, stakeholder complesso e d’imprescindibile riferimento. La raccolta dei dati esposti nel documento è avvenuta utilizzando dei prospetti informatici appositamente predisposti sulla base delle Linee guida nazionali (GBS) e internazionali (GRI) in tema di rendicontazione “ESG.”
Il documento è stato presentato in un evento pubblico realizzato il 4 dicembre 2012 dal titolo “Ripartire dall’impresa” al quale sono stati invitati tutti gli stakeholder del territorio. All’evento, che ha visto un’ampia partecipazione di pubblico, sono intervenuti anche Ivanhoe Lo Bello Vice-Presidente di Confindustria e responsabile dell’area “education” e Luigi Vergallo Dottore Ricercatore dell’Università degli Studi di Milano.
Dalla redazione del documento il dato più significativo emerso è quello relativo alla quota di Valore Aggiunto globale netto ripartita alle persone che lavorano nelle aziende, pari a circa il 69,5%. La Remunerazione del personale è in aumento rispetto al 2010 del 7,5%. Altro aspetto significativo emerso è quello relativo alla Remunerazione della P.A., ossia le imposte pagate, cresciuta del +12,23%. In termini assoluti nel 2011 queste 32 imprese hanno versato all’erario quasi 60 milioni di euro, cioè una media ad azienda di 2 milioni di euro. Pur appartenendo a settori diversi e presentando caratteristiche tra loro dissimili, anche per gli aspetti dimensionali, le aziende del campione sono accomunate da attenzione e sensibilità nei confronti delle tematiche della responsabilità d’impresa perché impegnate ad interagire attivamente con la realtà economica, culturale e sociale del territorio, nell’impegno di realizzare sinergie durature con i propri stakeholder tramite attività di confronto e coinvolgimento.
Quello che si è voluto focalizzare con questo progetto è che, pur in un momento di crisi così grave le imprese del territorio hanno continuato a salvaguardare i posti di lavoro usando tutti gli ammortizzatori sociali possibili, hanno investito per garantire uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e hanno messo al centro le competenze delle proprie risorse umane attraverso la formazione. Il documento sottolinea infatti la vitalità delle imprese del territorio nei confronti dei propri stakeholder e della Società nel suo complesso.